Il primo giorno di ‘fase 2’ in Italia tra runner, bici e primi funerali. Nessun esodo al Sud.
ROMA – E’ stato un primo giorno di ‘fase 2’ in Italia senza particolari problemi. Il Paese è ripartito rispettando le regole di distanziamento sociale e sulle protezioni personali per evitare la diffusione del coronavirus.
I cittadini hanno reagito tutto sommato bene. Nella giornata si sono registrati solo sporadici episodi non proprio a norma.
Ad esempio c’è stato qualche episodio nel Napoletano, dove i conducenti degli autobus hanno chiamato la polizia locale per far scendere le persone dai mezzi troppo pieni.
Per il resto gli italiani si sono comportati nel migliore dei modi. La speranza resta quella di continuare così anche nei prossimi giorni per consentire al Paese di uscire il prima possibile da questa emergenza. In Lombardia il primo funerale dopo due mesi di sospensione per l’emergenza coronavirus.
Nessun esodo al Sud
Non c’è stato il tanto atteso esodo al Sud. Studenti e lavoratori sono ritornati nelle rispettive città di residenza rispettando le normative anti-coronavirus. In Calabria alcune persone si sono rifiutate di effettuare il tampone accettando l’isolamento domiciliare in casa.
Il caso del casello di Napoli
A Napoli, secondo quanto riportato da La 7, alcune persone sono risultate positive al coronavirus con i test veloci e presentavano qualche linea di febbre. Nelle prossime ore sarà effettuato il tampone per verificare gli esiti dei primi accertamenti.
Il Viminale: “Gli italiani si sono comportati bene”
Dal Viminale, intanto, arrivano dei dati che confermano il corretto comportamento degli italiani durante il lockdown. Sono state controllate oltre 12 milioni di persone. Le sanzioni in questi due mesi sono state poco più di 300mila mentre le denunce hanno superato quota 115mila.
Percentuale molto bassa (intorno al 3,5%) per i cittadini che hanno confermato di saper rispettare le regole anti-coronavirus. La speranza resta quella di continuare su questa strada per uscire il prima possibile da questa emergenza e riaprire già dal 18 maggio.
La protesta di chi resta chiuso
Non sono mancate le polemiche di chi non ha potuto riaprire i battenti per decisione del governo. In Versilia gli stabilimenti balneare hanno deciso di aprire per un’ora in segno di protesta.
Hanno protestato anche parrucchieri ed estetisti, mentre a Venezia hanno manifestato le partite Iva e alcune figure professionali impegnate nel mondo del turismo e della ristorazione.
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fonte foto copertina https://www.facebook.com/poliziadistato.it/